martedì 14 marzo 2006

Ulivo o croce?

Niente rametti di ulivo la prossima domenica delle palme. Al posto dell’arbusto Don Paolo Perla consegnerà piccole croci, queste sì benedette...
Il parroco della chiesa di Ss. Maria Assunta a Castelnuovo Di Porto in una lettera ai parrocchiani distribuita ieri dopo la messa delle 11:30 ha spiegato che si rifiuterà di benedire i rametti di ulivo “in nome della par condicio”, così come i rami di palme “per non dare l’idea che ci stiamo convertendo agli arabi” e che farà deviare la tradizionale processione per le vie del paese “per non farla passare di fronte ai seggi elettorali”.
Una lettera che, nelle intenzioni del parroco romano, “vuole essere una denuncia e una provocazione per gli uomini politici italiani di oggi che senza colpo ferire ci hanno dissacrato la Settimana Santa e anche per tutti noi cristiani, vescovi compresi, che sonnolenti non ci accorgiamo più di niente. I musulmani per un fatto del genere avrebbero incendiato il Quirinale”.

(Piccole croci per la par condicio, la Repubblica, 13 marzo 2006)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

per par condicio dovremmo cambiare anche il nome alla nostra nazione allora!!!

e quello si che è sempre sulle bocche di tutti, non come l'ulivo...

Anonimo ha detto...

Lettera completa di Don Paolo Perla

Chiesa parrocchiale
S. Maria Assunta
Castelnuovo di Porto (RM)

12.03.2006

Comunicazione alla Comunità
(subito dopo la S. Messa delle ore 11,30)

Considero la Comunità una famiglia e con questo spirito mi rivolgo a voi, senza complessi e con assoluta sincerità. Nonostante, leggo quanto intendo comunicarvi, per me, in modo da non scantonare, e per voi, a scanso di malintesi.
Si tratta della Domenica delle Palme.
Quest’anno capita che per Le Palme avremo anche le elezioni politiche. Una scelta, per me, infelice che offende pesantemente il mio animo religioso. Questo comunicato vuol essere quindi una denuncia e una provocazione per gli uomini politici italiani di oggi che senza colpo ferire ci hanno dissacrato la Settimana Santa e anche per tutti noi cristiani, vescovi compresi, che sonnolenti non ci accorgiamo più di niente (i musulmani per un fatto del genere avrebbero incendiato il Quirinale!).
Si vota la Domenica delle Palme e Lunedì Santo. Poi tra spoglio, commenti, baldorie per chi vince e piagnistei per chi perde si arriva comodamente al Giovedì Santo. E così dopo Sanremo, all’inizio della Quaresima, ci manca solo che si faccia il Concorso di Miss Italia nel Venerdì Santo e il capolavoro laico è completo!
Dopo questo sfogo vengo a dirvi che quest’anno la funzione della Benedizione dei rami d’ulivo si farà in questo modo:
l. Per il fatto che uno dei due schieramenti politici ha come emblema l’ulivo, per la par condicio, non porteremo a far benedire rami d’ulivo, come abbiamo sempre fatto.
2. Né porteremo rami di palme, per non dar l’idea che ci stiamo convertendo agli arabi.
3. Ognuno di noi a casa con due tronchetti di rami d’ulivo costruirà una croce di una diecina di centimetri d’altezza e la porterà per farla benedire. Così tenendola in mano in processione diremo a tutti che la nostra salvezza, e quindi la pace, viene dalla croce. È un modo anche per affermare che la croce ci è cara e non vogliamo che ce la tolgano.
4. La benedizione delle croci sarà come al solito alla chiesetta della Madonna delle Virtù e la Processione, per non passare dinanzi ai seggi elettorali, devierà per via Clarice Colonna.
5. La Parrocchia preparerà le croci a sufficienza per i forestieri che non hanno possibilità di procurarsela.
Quest’annuncio l’ho fatto oggi, Seconda Domenica di Quaresima, solo perché ciascuno di noi abbia il tempo sufficiente per prepararsi bene alle Palme. Grazie.

Il Parroco
(da http://www.korazym.org/news1.asp?Id=16742)

Anonimo ha detto...

Con le budella dell'ultimo papa impiccheremo l'ultimo re!

(Nino Bixio a Garibaldi)