domenica 14 maggio 2006

L’importanza di chiamarsi Stefano

I creazionisti amano pubblicare liste di scienziati che manifestano il loro scetticismo sulla teoria dell’evoluzione. Una delle più note è quella del Discovery Institute, che dal 2001 ad oggi ha già raccolto 514 firme, e che s’adorna tra gli altri del nome del nostro Giuseppe Sermonti.
Gli evoluzionisti non hanno mai compilato una lista analoga – in fondo, la scienza non si fa contando le teste. Ma, come segnala oggi Lisa Maccari sul suo blog PaniscusStephen’s List»), esiste un’eccezione, sia pure semi-scherzosa: il Project Steve, del National Center for Science Education. A biologi, geologi e altri scienziati è stato chiesto di sottoscrivere la seguente dichiarazione:

Evolution is a vital, well-supported, unifying principle of the biological sciences, and the scientific evidence is overwhelmingly in favor of the idea that all living things share a common ancestry. Although there are legitimate debates about the patterns and processes of evolution, there is no serious scientific doubt that evolution occurred or that natural selection is a major mechanism in its occurrence. It is scientifically inappropriate and pedagogically irresponsible for creationist pseudoscience, including but not limited to “intelligent design,” to be introduced into the science curricula of our nation’s public schools.
Esiste però una condizione: chi aderisce deve chiamarsi Steve (o Steven, o Stephen, o Stephanie, o Stefan, o Étienne, o Esteban, etc.), in onore e in ricordo del grande evoluzionista Stephen Jay Gould.
Dal 2003 ad oggi sono già 740 i firmatari (ancora nessuno Stefano o Stefania, ahimè). Ho eseguito un rapido controllo sulla lista del Discovery Institute: ci sono 4 Stephen e 2 Steven, sei in tutto...

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