martedì 3 ottobre 2006

Riscaldamento globale: guai ai tiepidi

George Dvorsky propone di mandare un chiaro avvertimento a quei capi di governo che non si mostrano troppo ansiosi di prendere provvedimenti per contrastare l’effetto serra e il riscaldamento globale («Political inaction on climate change a crime against humanity», Sentient Developments, 2 ottobre 2006):

Le prove che il clima sta mutando per opera dell’uomo sono ormai incontrovertibili, come pure la consapevolezza che questa si avvia a diventare la più grande catastrofe mai sperimentata dalla nostra specie. Il momento di agire è ora. I governi devono prendere il più presto possibile misure per ridurre drasticamente le emissioni dei gas serra.
Inoltre, date le prove a favore del riscaldamento globale, credo che sia giunto il momento di mandare un avvertimento a tutti i politici al governo nel mondo: sarete ritenuti responsabili. In questo momento di crisi, la vostra mancata azione in qualità di leader eletti e responsabili di fronte alla catastrofe che chiaramente si avvicina, si ritorcerà contro di voi.
Se non verranno prese misure reali ed efficaci, non appena il livello delle acque comincerà a salire, e le estinzioni di massa si amplieranno, e le super-tempeste inizieranno a colpire con regolarità, ed epidemie e carestie cominceranno a devastare le popolazioni, verranno radunati tutti quelli che hanno avuto responsabilità politiche, per chiamarli a rispondere dell’incuria criminale dimostrata quando erano al potere. Rimanere inattivi oggi costituisce un vero e proprio delitto contro l’umanità e contro l’ambiente.
Al giorno d’oggi la politica si è trasformata in un gioco triste e patetico dove le uniche cose che contano sono cercare voti, favorire le élite al potere, e approfittarsi delle masse soddisfatte di sé. È tempo che i politici comincino a governare, invece di preoccuparsi del loro destino alle prossime elezioni.
In caso contrario, dovranno cominciare a preoccuparsi di un destino del tutto differente.

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