martedì 13 marzo 2007

Ah, la natura umana!

«Cattolici, non votate leggi contro natura», Il Corriere della Sera, 13 marzo 2007:

«Politici e legislatori cattolici consapevoli della loro grave responsabilità sociale» non devono votare leggi che vanno contro «la natura umana». Il Papa nell’Esortazione post-sinodale Sacramentum Caritatis richiama i cattolici alla coerenza anche in Parlamento, chiedendo di sostenere «valori fondamentali come il rispetto e la difesa della vita umana», della «famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna». «Valori non negoziabili».

«Matrimonio e famiglia sono istituzioni che devono essere promosse e difese da ogni possibile equivoco sulla loro verità, perchè ogni danno arrecato ad esse è una ferita alla convivenza umana come tale» scrive il Papa. E sul riconoscimento giuridico delle coppie di fatto dice: «Troppo grande è il bene che la Chiesa e l’intera società s’attendono dal matrimonio e dalla famiglia per non impegnarsi a fondo in questo ambito pastorale».
Più corretto sarebbe dire “per opporsi a una regolamentazione giuridica” piuttosto che “per non impegnarsi a fondo in questo ambito pastorale”. Che si impegnino pure nell’ambito pastorale (?), nessuno vuole osare impedire loro di impegnarsi nell’ambito pastorale (che poi è il loro).
E poi c’è sempre quella vecchia storia che il bene imposto ha qualcosa che non convince (“lo faccio per il tuo bene!” “sì, ma che ne sai tu qual è il mio bene” oppure “sì, ma chi te l’ha chiesto?”).
Anche capire cosa sia una legge contro natura non è così agevole (e in sottofondo c’è anche la questione di come una legge sulle unioni di fatto possa essere irrispettosa dei valori fondamentali, ma forse questo è un mistero della fede e come tale insondabile e blasfemo mettere in dubbio): che diavolo sarebbe ’sta natura umana? E non è più innaturale la castità di una convivenza senza il sacro vincolo del matrimonio?

Ho deciso di non commentare, per prudenza e buon cuore, l’affermazione della
necessità, da parte dei cattolici che ricoprono ruoli pubblici, di dare «pubblica testimonianza della propria fede»
ma credo che abbia qualcosa a che vedere con la laicità dello Stato e con il fatto che le proprie credenze religiose dovrebbero essere una questione personale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il papa parla come parlano tanti (persino i "divi" di Buona Domenica, pensa un pò). Se non lo si vuole ascoltare non lo si ascolti. Mi sa che l'odio per la Chiesa e le idee che professa a volte ti fanno scordare questa "verità"....ops la verità non esiste......

Anonimo ha detto...

"«Politici e legislatori cattolici consapevoli della loro grave responsabilità sociale» non devono votare leggi che vanno contro «la natura umana"

io eviterei tranquillamente di ascoltarmi certe castronerie se non fossero tese ad influenzare i politici che IO, insieme a molti altri, ho eletto e che dovrebbero rappresentare ME e non quel simpatico umorista con i capelli bianchi.
Ricordo a proposito della "natura" anche l'esternazione della Bindi secondo cui un bambino sta "meglio in Africa che adottato da due uomini o due donne" e per dimostrare il mio buon cuore mi offro di organizzarle un bel soggiorno di due annetti in Darfur, così vede quanto bene si sta là a soffrire la fame in mezzo alla guerra e alla malattia piuttosto che in una casa a mangiare merendine davanti alla tv come tutti i bambini dovrebbero aver diritto a fare nella loro infanzia. Massa di idioti.

Anonimo ha detto...

Di sicuro voi con la laicità dello Stato avete litigato da piccoli.

Anonimo ha detto...

C'è un concordato che in cambio di privilegi e truffe varie (pagate anche da me) vieta esplicitamente queste uscite.

Certo, è bello avere botte piena e moglie ubriaca, ma almeno si può evitare di smargiassare sui blog "laicisti".