giovedì 23 ottobre 2008

Marco Bregni non è il mio medico (piuttosto datemi un manuale Merck che è meglio)

Ci sono infinite varianti di abuso in nome del nostro bene. Ed è anche forse il tempo di segnarsi i medici ai quali non affidarsi mai e poi mai. Scrive Marco Bregni (Ospedale San Giuseppe, Milano; Presidente Medicina&Persona):

Espressione di questa cultura in cui l’uomo diventa arbitro della propria e altrui vita è il testamento biologico, o le direttive anticipate di trattamento, che vengono attualmente discusse soprattutto in relazione al caso di Eluana Englaro.
Solo della propria, a dir la verità. E non è dato sapere se Bregni ha davvero frainteso o fa finta di non capire. Suona strana questa obiezione detta proprio da chi gioca a fare il giudice supremo delle esistenze altrui. Finché è il santo padre a decidere sulla pelle degli altri va bene, ma se è un povero cristiano che vuole soltanto decidere della propria esistenza no??
E prosegue:
Pur non citandolo espressamente, il Santo Padre rigetta la logica del testamento biologico, e sostiene la responsabilità personale del medico il cui compito è proporre trattamenti che mirino al vero bene del paziente, nella consapevolezza che la sua professionalità lo mette in grado di valutare la situazione meglio che il paziente stesso.
Verrebbe da dire: è un problema suo, è libero di rigettarlo e noi dovremmo essere liberi di fare diversamente. Ma no, il santo padre possiede la Verità e vuole donarcela. Grazie, molto gentile da parte vostra.
Però va riconosciuto a Bregni di avere il fegato di dire ciò che in molti nascondono a parole: il medico, e solo il medico, sa qual è il vero bene del paziente. Finalmente qualcuno lo ha detto!
Sono piuttosto allarmata. Meglio preparare la lista, altro che testamento biologico. Si potrà ricusare un medico, che dite? O devo chiedere il permesso al santo padre?

3 commenti:

paolo de gregorio ha detto...

In poche parole, tra obiezione di coscienza e obbligo di coscienza, il minimo comune denominatore per il cittadino ... paziente deve sempre essere l'imposizione dell'altro sul proprio corpo.

Anonimo ha detto...

Questo ci vuole trattare come bambini privi di giudizio.

Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbst verschuldeten Unmündigkeit... e pure da quella che ci vogliono imporre altri.

Magar

Unknown ha detto...

Ma d'altra parte che aspettarsi? Oramai è evidente come solo nella disgrazia, con l'approssimarsi della morte propria o di persone care, meglio se con lunga agonia, ci sono conversioni. In quanto meccanismo di replicazione del meme cattolico, inevitabile che i cervelletti-portatori a ciò spingano.