domenica 13 giugno 2010

Forse sono ubriachi

Oppure è precisamente la ragione per cui in Italia i diritti se la passano tanto male.
Arcigay oggi consegnerà il Pegaso d'Oro "attribuito ad una personalità del mondo dello spettacolo che si è contraddistinta per il sostegno della dignità delle persone omosessuali, bisessuali e transgender e la vicinanza alla comunità gay italiana".
Fin qui tutto bene.
Ma se leggiamo solo alcune delle dichiarazione di Iva Zanicchi (tra quelle rilasciate dopo avere saputo del premio) ci prende un colpo.

«Pensi che difficilmente vado a ritirare i premi che mi vengono conferiti, ma a questo, proprio non posso rinunciare perché mi riempie di gioia. Sapevo di essere amata come artista e come donna dai gay e credo che tutto sia nato da quando nella fiction televisiva "Caterina e le sue figlie", ho recitato la parte della mamma di un figlio diverso».
Un figlio diverso? Manco mia nonna avrebbe parlato così. Diverso? Ma per favore.
Poi dopo la banale e ricorrente ammissione che ha molti amici gay (io vorrei tanto parlarci con 'sti amici) che quasi sempre è il preambolo di una bordata razzista e stupida precisa:
[Domanda: cosa ne pensa del riconoscimento delle coppie di fatto? E delle adozioni da parte delle coppie gay?]:
«Ecco, qui bisogna distinguere bene. Riconosco le coppie di fatto, anche se fondamentalmente rimango sempre per la famiglia. Però, mi sembra anche giusto che le coppie omosessuali abbiano il diritto di assistersi vicendevolmente. Se due uomini o due donne si sono voluti bene per una vita perché non devono avere il diritto di aiutarsi fino alla fine dei loro giorni? Perché non possono lasciare l'eredità al compagno che hanno amato per una vita? Per quanto riguarda le adozioni, invece no. Su questo, sono proprio contraria. La famiglia è un bene inattaccabile e i bambini che crescono, hanno bisogno di vedere entrambe le figure dei genitori, sia quella femminile che quella maschile».
Ecco, distinguiamo bene. Della Zanicchi non ci interessa molto, è solo una ennesima bocca parlante scollegata dal sistema nervoso centrale. Ma Arcigay che le consegna un premio come personalità del mondo dello spettacolo che si è contraddistinta per il sostegno della dignità delle persone omosessuali, bisessuali e transgender e la vicinanza alla comunità gay italiana lascia emergere molti dubbi su cosa intendano per sostegno, dignità e vicinanza (anche forse per persone).
Io non posso che pensare che Arcigay se ne frega dei diritti dei cittadini (e non specifico intenzionalmente le preferenze sessuali, sto parlando di persone), oppure ha le idee talmente confuse da pensare che alla BP andrebbe il premio Ambiente 2010. E il bello è che simili dichiarazione di Zanicchi sono sul sito Arcigay, mica bisogna andarsele a cercare chissà dove.
Se questi sono quelli che devono proteggere i diritti di qualcuno, dio ci scampi da quanti vogliono affossarli.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Non era lei che su Silvio Berlusconi, disse: "Proviamolo, facciamolo governare e poi, se non funziona, lo rimanderemo a casa" e ora è ancora qua.
A quanto pare l'Aquila di Ligonchio è un fulgido esempio della coerenza dell'italiano medio, anche l'arcigay del suo masochismo.

Barbara ha detto...

A sto punto diamolo a Ratzinger, che in fondo è una brava persona...

Anonimo ha detto...

Arcigay? mi sembra che curino i propri di interessi e poco altro..tanto meno quelli dei gay.

Chiara Lalli ha detto...

Anonimo,
io non ho mai detto né pensato una cosa simile.

Barbara, lo si può proporre per il prossimo anno.

Chiara Lalli ha detto...

Era Anonimo 1.

Parole_alate ha detto...

Questa mirabolante dichiarazione su Berlusconi mi era rimasta piuttosto impressa, e quindi penso di poter dire che l'anonimo intendesse indicare la Zanicchi con quel "lei", non Chiara Lalli, per fortuna!

Ondina ha detto...

tutto vero, ma sull'argomento non mi sembra che Arcigay sia il bersaglio principale. Forse queste scelte fanno parte dei famosi "compromessi" criticabili fin che si vuole, ma non per questo sparerei così a zero, perché alla fine i veri "nemici" sono altri. Fra i "nemici" impersonali certo, c'è la mentalità sottoculturale che fa dire certe cose, ma che non si azzera per principio.. per assurdo che sembri, la si combatte anche "dialogando con lei" (non lei Zanicchi, lei mentalità, con i portavoce tipo Zanicchi.. la quale, non bisogna dimenticare, va per gli 80 anni o giù di lì, ma non vissuti da intellettuale). Forse questo premio, per tanta gente che ha una mentalità ancora più retriva, è un piedino di porco che potrà abbattere qualche cancello.
Sul tuo blog invece ti chiedo: come mai non c'è il gadget di chi ti segue?
mi sarei collegata volentieri!

Giuseppe Regalzi ha detto...

Ondina: il gadget non c'è, ma puoi seguire ugualmente il blog cliccando sul link "Segui" nella barra sopra il titolo.

Barbara ha detto...

Non ho mai pensato che il senso di un premio fosse la dimostrazione di una disponibilità al dialogo, quanto piuttosto il riconoscimento e l'apprezzamento diretto di una qualche azione. Si è "soltanto" disponibili al dialogo, quando permangono delle zone di non comprensione, e si utilizza il dialogo per chiarirle; dare un premio significa semplicemente celebrare, come dire, le zone di intesa, senza essere critici su quelle d'ombra. Non so se mi sono spiegata.