martedì 8 gennaio 2013

Più avanzo negli anni e più sottovaluto le qualità che portano al successo e alla supremazia

«Più avanzo negli anni e più sottovaluto le qualità che portano al successo e alla supremazia. Le mie simpatie vanno a quelli dotati di una profonda e acuta sensibilità, a quelli che sanno dimenticarsi completamente nella contemplazione dell’universo e/o dedizione agli altri e a quelli non "senza incrinature", ma che fanno errori e sono vulnerabili». Rita Levi Montalcini non praticava questi valori, ma nondimeno li suggeriva al nipote Emanuele in una lettera del 6 giugno 1963.
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È singolare che nei ricordi di questi giorni quasi nessuno abbia detto che il successo scientifico e accademico ottenuti da Rita Levi Montalcini negli Stati Uniti è una delle innumerevoli testimonianze del fallimento culturale e politico dell’Italia. Che appunto non ha investito in lei - come in Luria, Dulbecco e tanti altri, quando erano scienziati creativi - accogliendola e celebrandola solo quando la sua carriera scientifica era di fatto al capolinea.
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Il modo migliore di ricordarla, al di là dei facili e ipocriti ovvero stucchevoli altarini, sarebbe di smetterla di asfissiare economicamente ricerca e istruzione, e dimostrare un vero salto di qualità nella percezione della cultura scientifica da parte del mondo intellettuale e politico italiano.
Rita, l’Italia non ti merita, Gilberto Corbellini, Il Sole 24Ore, domenica 6 gennaio 2013.

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